Tra memoria, emozioni e grandi storie di campo, è arrivato in libreria La domenica andavamo all’Olimpico di Paolo Valenti (Ultra Edizioni), una raccolta di cronache, interviste, ritratti e aneddoti che compongono un affresco, a tratti poetico, di decenni di storia romanista. Ne abbiamo parlato con l’autore, che ci ha spiegato cosa rappresenti questo volume.
“Per molto tempo ho pensato che un libro sulla Roma fosse qualcosa più grande di me. Avevo un certo pudore nel trovare le parole giuste per descrivere un sentimento così radicato. Anche se, di fatto, molto materiale già lo avevo: le decine di articoli che avevo sempre scritto interpretandoli come racconti brevi da far gustare ai lettori. A un certo punto ho capito che quei frammenti meritavano una forma unica. Il libro è nato così: come un mosaico di memorie che volevo condividere prima che il tempo se le portasse via.”
“L’idea che, almeno per i tifosi, la vita non sia altro che ciò che succede tra una partita della Roma e l’altra, come scrivo nell’introduzione citando chi, in passato, ha usato questa bella immagine. Ogni sezione – dalle cronache alle interviste, fino alle curiosità – nasce per raccontare non solo ciò che è successo in campo, ma l’atmosfera, il contesto, il modo in cui quelle partite hanno dato colore alla vita di generazioni di tifosi. Perché la storia di una squadra di calcio è anche un pezzo di storia personale.”
“Sono fondamentali, perché avvicinano il lettore al cuore degli eventi. Quando Maurizio Turone, parlando del suo gol annullato al Comunale contro la Juventus nel 1981, dice: “È stato un furto, cavolo… non c’è niente da dire!”, non sta soltanto ricordando un episodio: sta rivivendo un’emozione che ha segnato un’epoca. Le parole dei calciatori danno al libro una dimensione confidenziale: è come se il lettore, grazie ad esse, entrasse negli spogliatoi. È la parte più umana e, forse, la più preziosa del libro.”
“Secondo me, uno di quelli meno noti e più curiosi è lo sfogo che ebbe il presidente Anzalone contro i giornalisti dopo un Roma-Juventus vittorioso: una scena rimasta fuori dalle cronache ma che, secondo me, valeva la pena ricordare, proprio per dare al libro un valore di autenticità e di capacità di tramandare la memoria anche di situazioni poco conosciute. Sono dettagli che, secondo me, rendono la lettura più viva e interessante.”
“Perché con questo volume cerco di mettere in risalto la dignità narrativa che i racconti di calcio possono avere quando sono ispirati dalla passione. Ripensare a una partita che abbiamo vissuto, a episodi ad essa collegati, significa riflettere sul tempo che passa, sulle emozioni che restano e mettere insieme i momenti importanti della propria vita. L’ambizione di questo libro è quella di raggiungere questo scopo.”
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