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Attualità

Von der Leyen ha una nuova preda da colpire a suon di tasse: la risposta dei governi è già arrivata

La proposta di Ursula von der Leyen di imporre 7 miliardi di euro all’anno in maggiori tasse alle imprese europee è durata soltanto 24 ore. Il cancelliere tedesco Mertz ha escluso questa possibilità, affermando che l’Unione Europea non ha una base legale per tassare le imprese e che la Germania non intraprenderà questa strada.

Questo tentativo era il terzo della Commissione per bilanciare il bilancio che è in deficit. La situazione è legata al Next Generation dell’Unione Europea del 2021, quando si decise di erogare 300 miliardi di sussidi agli Stati membri entro il 2026 tramite emissione di debito, con la previsione che dal 2028 il rimborso sarebbe stato a carico del bilancio dell’Unione Europea, necessitando risorse aggiuntive.

Il paradosso dei fondi europei

Cosa vuol dire? Vuol dire che avevo ragione io quando vi dicevo che i soldi dell’Europa non esistono. L’Europa non dà soldi, l’Europa li prende a prestito e poi li deve rimborsare con trasferimenti che diamo noi a lei per poterli rimborsare. Cioè, io non riesco neanche più a dirle queste robe. Comunque, continuo a sentire dire in giro i fondi europei. I fondi europei non esistono, mettetevelo nella testa. Comunque.

Il fallimento delle proposte precedenti

Le proposte precedenti della Commissione per nuove risorse proprie, che includevano una tassa sugli utili aziendali legata al progetto OXE sulla tassazione delle multinazionali, non sono state adottate. Il progetto OXE mirava a riallocare profitti e a introdurre una global minimum tax del 15%, cioè avrebbe colpito giustamente i mega colossi, le mega multinazionali. Tuttavia, gli Stati Uniti, con l’accordo del G7 del 28 giugno scorso, si sono opposti al pillar 2, che avrebbe sottratto sovranità fiscale a Washington sui profitti delle loro multinazionali.

La reazione americana e le nuove difficoltà

Cioè, qui qual è il problema? Che l’Unione Europea vuole prendere profitti e li vuole prendere ad altri che invece non fanno parte dell’Unione Europea, per esempio gli Stati Uniti, capite? Quindi gli USA preferiscono che le loro multinazionali paghino direttamente alle casse federali. È ovvio! Di conseguenza, la von der Leyen è stata costretta a cercare altre entrate.

Una tassazione distorta

Ha triplicato le risorse proprie tradizionali fino a quasi 60 miliardi all’anno e ha proposto un prelievo fisso sulle imprese con fatturato superiore a 100 milioni di euro, anche in assenza di utili. Insomma, una distorsione del principio fiscale di tassazione degli utili prodotti. Io non so più cosa dirvi, se non che fortunatamente io mi occupo di piccole, medie e micro imprese.

Fra pochi minuti andrò a fare consulenza a una di queste, consulenza di strategia aziendale. I ragionamenti che facciamo sono per salvarsi da questa gabbia di matti che ci governa.

Valerio Malvezzi

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