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Tennis

Dove tutto è cominciato: Fred Perry e la consacrazione di Jannik sull’erba

Un ragazzo alto, dai capelli rossi e lo sguardo limpido, stringe fra le mani il trofeo più antico e prestigioso del tennis. Il Centrale di Wimbledon applaude, mentre l’Italia intera trattiene il fiato. Jannik Sinner ha appena battuto Carlos Alcaraz in quattro set e conquistato il suo primo titolo a Wimbledon. È il primo italiano nella storia a riuscirci. Ma in questa pagina nuova del tennis mondiale, c’è un simbolo antico che torna a brillare: la corona d’alloro.

Quella di Fred Perry.
Ma cosa unisce il campione azzurro al logo più iconico dello sportswear inglese?

Mentre Sinner solleva il trofeo, qualcuno nota la corona dorata sulla giacca del giudice di sedia. Un piccolo dettaglio. Ma in quel momento, tutto torna: il tempio del tennis, la leggenda e il nuovo campione italiano.

È un passaggio di testimone immaginario, quasi simbolico. La corona che un tempo adornava la racchetta di Perry oggi sembra brillare intorno alla figura silenziosa e potente di Sinner. E anche se non indossa una polo Fred Perry (non ancora, almeno) incarna alla perfezione lo spirito di quel logo: eleganza, compostezza, talento e umiltà.

La corona d’alloro, da simbolo greco a icona romana

Il logo Fred Perry (una corona d’alloro stilizzata) è molto più di un semplice marchio. È una dichiarazione di identità.
Nasce nel 1952, quando Fred Perry – leggenda del tennis britannico e tre volte vincitore di Wimbledon (1934-1936) – decise di fondare un marchio sportivo insieme all’imprenditore austriaco Tibby Wegner. Scelsero la corona d’alloro in omaggio ai vincitori dei giochi olimpici dell’antica Grecia e agli atleti romani: simbolo di trionfo, onore, eleganza sportiva.

“Volevamo qualcosa che fosse riconoscibile, che evocasse la vittoria senza bisogno di parole. La corona era perfetta“, raccontò Fred Perry in una rara intervista degli anni ’60.

Dalle prime polo bianche con logo ricamato, Fred Perry è diventato un riferimento per il tennis e poi, lentamente, per intere generazioni giovanili nel Regno Unito. Negli anni ’60 fu adottato dalla scena Mod, seguita poi da Skinhead, Punk, Rude Boys, fino al revival Indie degli anni 2000. Il logo ha sempre mantenuto la sua posizione originale, sul lato sinistro del petto, e non è mai stato alterato nei contorni (segno di una continuità visiva e ideologica).

Sempre con un filo conduttore: stile e ribellione raffinata

Il legame tra Fred Perry e Wimbledon è profondo: fu l’ultimo britannico a vincere il torneo prima di Andy Murray (2013) ma soprattutto è stato il modello del campione completo, capace di imporsi con freddezza, tecnica e dignità.

Nel 2025, Jannik Sinner sembra aver raccolto proprio quella fiaccola. Numero 1 del mondo, dopo aver vinto gli Australian Open e l’US Open, ha domato l’erba inglese con una calma disarmante, superando il campione uscente Alcaraz in quattro set. “Un trionfo da leggenda. Ho lavorato duramente per essere pronto su ogni superficie. Wimbledon è un sogno che avevo fin da bambino”, ha dichiarato Sinner a fine match.

Il suo tennis moderno ma sobrio, la compostezza in campo e l’intelligenza tattica hanno ricordato a molti proprio lo stile Perry: sobrio fuori, letale dentro il campo.

Dalla leggenda alla nuova generazione: Sinner raccoglie l’eredità

In un’epoca in cui i loghi cambiano a ogni stagione, la corona d’alloro Fred Perry resta immutata. E oggi, più che mai, sembra tornata al suo significato originale: celebrare i veri campioni.
Sinner non è (ancora) testimonial ufficiale del marchio, ma il suo trionfo su quel prato vestito di storia riporta l’attenzione proprio su ciò che lo stesso Perry rappresentava: eccellenza sportiva, eleganza mentale, umiltà nei gesti.

E se un giorno vedremo il logo dorato della corona d’alloro sul petto di Jannik Sinner, non sarà solo una questione di marketing ma rappresenterà il completamento simbolico di un cerchio lungo quasi un secolo. In un mondo che cambia rapidamente, alcuni simboli restano. La corona d’alloro non è solo un logo: è una promessa di eccellenza. E Sinner, con la sua classe e la sua determinazione, sembra fatto apposta per portarla nel futuro.

Elena Duranti

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