L’inibizione è finita, l’attesa è durata più di un anno. Fabio Paratici è di nuovo pronto a mettere la sua firma nel calcio che conta. Con il ritorno sulla scena, si chiude un capitolo complicato per uno dei dirigenti più vincenti degli ultimi vent’anni. Un percorso segnato da visione, successi e mercato di altissimo livello, ma anche da una squalifica che lo ha tenuto ai margini. Ora il dirigente piacentino può finalmente tornare a fare ciò che sa fare meglio.
Il provvedimento della Corte d’Appello della FIGC del 20 gennaio 2023 aveva imposto una dura sanzione a Paratici, impedendogli di operare nel calcio italiano e internazionale. Una misura che ha rappresentato un vero e proprio calvario, non solo per il dirigente, ma per l’uomo. “Non ho mai smesso di pensare calcio”, ha dichiarato. Una frase che riassume perfettamente la sua mentalità, sempre rivolta al campo, ai progetti, alle strategie.
Dopo aver chiuso la carriera da calciatore a soli 32 anni, Paratici inizia il suo cammino da dirigente alla Sampdoria, sotto la guida della famiglia Garrone. Ma è con la Juventus che scrive la pagina più gloriosa della sua carriera: nove scudetti consecutivi, cinque Coppe Italia, cinque Supercoppe italiane, e due finali di Champions League. Dapprima coordinatore dell’area tecnica, poi Direttore Sportivo, infine Chief Football Officer: Paratici è stato l’uomo chiave del ciclo bianconero più vincente di sempre.
In bianconero, Paratici ha saputo mettere a segno colpi di mercato che hanno fatto scuola: da Pogba (preso a zero e rivenduto per oltre 100 milioni di euro) a Tevez, Pirlo, Vidal, Dybala, Higuaín, fino al clamoroso arrivo di Cristiano Ronaldo nell’estate 2018 per 117 milioni di euro. Una visione globale del calcio e una capacità rara di anticipare le tendenze del mercato. Anche al Tottenham, nonostante l’inibizione, ha mantenuto un ruolo strategico, contribuendo all’arrivo di talenti come Kulusevski, Romero, Bentancur e Richarlison, e vincendo l’Europa League 2024 contro il Manchester United.
Oggi Fabio Paratici torna pienamente operativo, e con lui si riaccendono le voci sul suo futuro. Il Milan lo ha corteggiato nella scorsa primavera, ma nulla è ancora deciso. Di certo, il suo nome resta uno dei più pesanti nel panorama dirigenziale europeo. Con venti titoli in carriera, una rete di contatti internazionale e una reputazione costruita sul campo, il suo ritorno non può che suscitare interesse. Il calcio europeo ha ritrovato uno dei suoi protagonisti più influenti.
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