A Budapest, in Ungheria, si è tenuta la trentesima edizione del “Budapest Pride”. Nonostante il divieto di Orban, nella capitale ungherese hanno manifestato in 200mila.
Era sulla bocca di tutti il Budapest Pride di quest’anno. Si temeva che il divieto imposto dal premier ungherese Viktor Orbán potesse sfociare in repressione. E invece nella capitale dell’Ungheria la manifestazione si è svolta senza troppi problemi. Si parla di una partecipazione di circa 200mila persone, tra cui varie delegazioni dem d’Europa. La manifestazione era stata infatti sotto l’attenzione dell’Unione Europea che – dopo il divieto del Parlamento ungherese volto a tutelare la “protezione dei minori” – ne ha parlato in plenaria a Strasburgo. Presenti a Budapest anche un gruppo del Partito Democratico capitanato da Elly Schlein e Alessandro Zan. Non ha presenziato invece Ilaria Salis.
Nella capitale ungherese, sotto la guida di un sindaco dell’opposizione, la polizia ha adottato strumenti di riconoscimento facciale per identificare le persone partecipanti all’evento. Era infatti prevista una multa di circa 500 euro per chi avesse partecipato.
Viktor Orban ha commentato in un’intervista quanto successo a Budapest. “Nel 2022 non ci sono state solo le elezioni parlamentari, ma anche un referendum, in cui il popolo ungherese ha avuto la possibilità di esprimere la propria opinione sulla questione del Pride, e 3 milioni e 700 mila persone hanno detto no a ciò che il Pride descrive come gender. Né nel referendum sulla NATO, né in quello sull’Unione Europea, né in nessun altro referendum, così tante persone hanno mai partecipato ed espresso la loro opinione nella stessa direzione come hanno fatto sulla protezione della famiglia, dei bambini e sul Pride“.
Il premier ungherese ha poi lanciato una forte accusa all’Unione Europea. “A Bruxelles è stato deciso che ci deve essere un Pride. L’hanno detto apertamente. Hanno trovato le persone per organizzarlo qui. Dato che la capitale è governata dall’opposizione, l’hanno fatto lì. Bruxelles l’ha deciso, l’opposizione nella capitale l’ha attuato, poi hanno schierato i loro sostenitori. Bruxelles decide e la gente applaude. Lo stesso accadrebbe con l’Ucraina. Bruxelles deciderebbe, il governo fantoccio qui lo attuerebbe, le persone che simpatizzano per l’Ucraina scenderebbero in piazza e il gioco è fatto. Quindi voglio dire che ora, a prescindere dal Pride, tutti possono vedere il progetto che hanno creato per noi. È così che funziona la politica europea guidata da Bruxelles. Ecco perché Bruxelles vuole che l’Ungheria abbia un governo che non difenda la sovranità nazionale, ma un governo amico di Bruxelles e dell’Ucraina. Perché così può attuare tutto, come hanno fatto col Pride“.
Ascolta l’intervista a Orban sottotitolata in italiano.
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