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Attualità

C’è una serie di dati inquietanti dietro il Green Deal che Bruxelles non vuole divulgare

Torniamo a parlare di ambiente e di ciò che l’Unione Europea promuove come svolta storica. Il cosiddetto Green Deal è diventato molto più di un piano: è ormai una religione laica, imposta senza possibilità di discussione.

Il Green Deal come dogma

Il cosiddetto Green Deal, cioè il Patto Verde, è diventato la nuova Bibbia, la religione dell’Unione Europea. Non ammette critiche ed è venerato come un dogma assoluto, indiscutibile, basandosi anche su quanto affermato da una sigla illeggibile dell’ONU sui cambiamenti climatici. Chiunque osi metterne in discussione il carattere assoluto e assolutista viene emarginato. Eppure, i numeri sono numeri, e non possono essere ideologizzati.

Premiazione ideologica e costi sociali

La specifica di progetto del cosiddetto Green Deal, cioè l’Accordo Verde Europeo, è l’attuazione di politiche a supporto della lotta ai cambiamenti climatici. Chiunque parli di riduzione delle emissioni di CO₂ in atmosfera fino al totale annullamento nel 2050 fa carriera, viene osannato, viene premiato. Gli altri vengono invece emarginati. L’Unione Europea ha quindi deciso di intervenire sulle nostre case, che devono diventare green: questo significa che i proprietari italiani, le famiglie almeno, perderanno la proprietà della casa perché non avranno i soldi per poterlo fare. Molto semplice.

Transizione energetica e competitività

Il Green Deal interviene sulle fonti energetiche, imponendo la transizione dai combustibili fossili a fotovoltaico e eolico, sulle auto, imponendo il passaggio alla mobilità elettrica. Questo incide sull’industria e soprattutto sull’agricoltura, e sta distruggendo la competitività delle imprese europee, perché nel resto del mondo, Cina in primis, se ne fregano tranquillamente di queste questioni. Se analizziamo le emissioni da abbattere per ogni attività e le confrontiamo con quelle presenti in natura, valutandone la reale efficacia, i risultati sono calcoli semplici da comprendere. E cosa otteniamo? Che è ridicolo il valore assoluto della riduzione.

Una strategia fallimentare

Insomma, la conclusione è chiara: non solo il Green Deal comporta costi esorbitanti, con gravi conseguenze sociali — le imprese non riescono ad assumere e così via — ma è anche tecnicamente fallimentare, perché completamente inutile nella lotta al cambiamento climatico. Non si capisce bene se è stata questa pseudoscienza dell’ONU ad aver influenzato l’Unione Europea o viceversa. Sta di fatto che, occupandomi di consulenza alle imprese, posso affermare che questa ideologia verde sta costando veramente tanto agli imprenditori in termini di efficienza aziendale.

Valerio Malvezzi

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