Il caldo riempie le pagine di giornale e partono le previsioni catastrofiche. Ma quelle del meteo già annunciano la fine dell’emergenza.
L’emergenza caldo è ricominciata. Aveva trovato sfogo già nel luglio 2023, subendo poi una breve pausa nell’estate successiva. Nel 2025 invece le temperature risalgono, e i giornali lanciano l’ennesimo allarme. La colpa sarebbe del cambiamento climatico antropico. Anche nel caso del crollo dell’insegna Generali a Milano sarebbe stato il caldo il vero colpevole: i principali media lo accennano, ma senza nessuna prova o fonte. I vigili del fuoco smentiscono e ribadiscono che le cause invece sono ancora sconosciute. Intanto in tv partono gli intramontabili servizi: “Non uscire nelle ore calde e bere tanta acqua”. Niente di nuovo. A parte il fatto che a dare consigli sono tornate le virostar della pandemia. Sul “caldo record” si sono già espressi: la biologa Antonella Viola, intervistata dal Corriere della Sera, e l’infettivologo Matteo Bassetti a Pomeriggio 5 News.
Il commento di Daniele Capezzone
“Io temo il ritorno dei virologi“, ironizza Daniele Capezzone in diretta. “Una volta che ti spunta la Viola come un fiore, è chiaro che arriva la variante Bassetti, la variante Pregliasco, la variante Burioni!“. Sul clima di caos generale, il direttore editoriale di Libero denuncia i toni apocalittici di questi giorni. “L’importante per loro è che ci sia l’apocalisse, poi il motivo dell’apocalisse ci si accorda. Quindi può essere l’apocalisse del Covid, l’apocalisse perché fa caldo, poi ci sarà l’apocalisse perché farà freddo tra qualche mese, però c’è anche l’apocalisse politica perché vincono le ‘destre pericolose’. L’importante è creare sempre questo clima di paura e di emergenza, perché nella paura e nell’emergenza questi prosperano, capito? Quello che mi manda ai matti poi è questa continua medicalizzazione e emergenzializzazione di tutto: tutto deve essere portato in uno spazio di panico, di paura, di terrore, di emergenza“.
Ascolta l’editoriale in diretta a Capezzoom.