L’annuncio di Max Verstappen scuote il mondo della Formula 1. Il campione del mondo in carica è sincero e sicuro su queste sue idee.
Il 29 giugno prossimo si tornerà a correre in Formula 1, con l’avvio della stagione estiva e soprattutto di un calendario molto fitto prima della sosta di agosto. Uno sforzo in più per i piloti della classe regina automobilistica, pronti e preparati ormai anche a questi tour de force internazionali.
Max Verstappen, campione del mondo in carica sulla Red Bull, vuole sfruttare il periodo positivo dopo un ottimo secondo posto nell’ultimo Gran Premio in Canada. La settimana prossima correrà nel circuito casalingo del Red Bull Ring, in Austria, con la possibilità di avere un piccolo vantaggio rispetto ai rivali della McLaren.
Impresa difficile per l’olandese quella di scalzare sia Oscar Piastri che Lando Norris dai primissimi posti della classifica piloti, anche se a Montreal i suddetti protagonisti hanno chiuso lontano dalla vetta, con il britannico addirittura costretto al ritiro dopo pochi giri. Intanto, da un personaggio schietto e sempre preciso come Verstappen, arrivano dei suggerimenti per la F1 del futuro.
Il quattro volte campione del mondo di Formula 1 è stato interpellato proprio sulla direzione che prenderà il Circus nei prossimi anni. Anche riguardo alla gestione dei circuiti e del calendario, considerato da molti piloti ancora troppo fitto e pieno di impegni faticosi tra marzo e novembre.
Max Verstappen in particolare ha parlato di una pista storica, quella del Nordschleife, la più tortuosa e complicata del complesso del Nurburgring in Germania. Una pista che fino al 1976 era tappa fissa della Formula 1, finché avvenne l’incidente che sfigurò a vita Niki Lauda, il celebre ex pilota Ferrari.
“Temo che, con le attuali monoposto di Formula 1 non sarà più possibile correrci – ha rivelato Verstappen – Ogni tanto mi capita di rivedere filmati d’epoca, con le vetture di F1 sul Nordschleife, ed è evidente quanto fosse diverso. Una cosa è certa: la Formula 1 non tornerà mai più lì. È diventato troppo pericoloso”.
Da escludere dunque un revival su questa pista in parte anche maledetta per i tanti incidenti procurati in passato. Verstappen però si è espresso, come anticipato, anche sulla lunghezza del calendario di F1, esprimendo le proprie perplessità.
“Se fosse per me, il calendario avrebbe un’impostazione diversa, probabilmente con meno gare. Ci sono circuiti che, a mio parere, meritano uno status speciale e che dovrebbero far parte del calendario ogni anno, per il loro valore sportivo. Penso a Spa-Francorchamps, Zandvoort, Silverstone, Imola, Suzuka e Interlagos“.
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