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Attualità

Gualtieri con il tricolore al pride: “Ora lo farà per tutti i cortei?” | Con Capezzone e Duranti

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha presieduto il Roma Pride 2025 indossando la fascia tricolore. Un gesto simbolico che ha diviso l’opinione pubblica e sollevato più di una perplessità, anche tra chi difende i diritti della comunità LGBTQIA+. Fabio Duranti e Daniele Capezzone, ai microfoni di Radio Radio, non hanno risparmiato critiche, sollevando dubbi sulla neutralità istituzionale e sull’uso selettivo dei simboli repubblicani.

Fascia tricolore o strumento politico?

Il primo punto critico sollevato riguarda l’utilizzo della fascia tricolore, simbolo dell’unità nazionale, in un evento dai contorni fortemente politici. “Non mi piace l’ostensione del sindaco con la fascia tricolore in quelle occasioni, non ci sta proprio”, ha osservato Fabio Duranti. “O il sindaco gira dalla mattina alla sera con la fascia, oppure indossarla solo in certe manifestazioni significa che per te hanno più valore rispetto ad altre”. Secondo Duranti, la presenza cerimoniale dovrebbe essere limitata a eventi ufficiali istituzionali, non a manifestazioni a tema.

Diritti o ideologia? Il Pride che divide

Daniele Capezzone, pur dichiarandosi favorevole alla libertà individuale e avendo partecipato a Pride in passato, distingue nettamente tra rivendicazione di diritti e strumentalizzazione ideologica: “Quando era un’affermazione di libertà ci andavo, ora sembra una piattaforma politica che inneggia perfino ai regimi. A me sembra una follia”. Il nodo, secondo Capezzone, è che alcune manifestazioni “tirano fuori 50 temi che non c’entrano nulla” rispetto all’oggetto originario, imponendo un’adesione generalizzata e ideologica.

Presenza istituzionale selettiva

“Se il sindaco va al Pride come sindaco – osserva ancora Capezzone – allora dovrebbe farlo anche per altre manifestazioni, anche quelle che non coincidono con la sua visione politica”. Una presenza selettiva, secondo i due commentatori, rischia di trasformare l’istituzione in parte e non più in garante imparziale della cittadinanza intera. Duranti aggiunge: “Allora significa che qualunque manifestazione un’organizza, il sindaco dovrebbe partecipare nello stesso modo. E invece così non è”.

Daniele Capezzone

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