SARRI-LAZIO, GLI AGGIORNAMENTI | La Lazio non vuole perdere tempo. Dopo una stagione deludente e le dimissioni ufficiali di Marco Baroni, il club ha accelerato per definire il profilo a cui affidare la panchina nella prossima stagione. E il nome è uno solo: Maurizio Sarri.
Nella serata di giovedì, il ds Fabiani ha incontrato agenti e avvocato del tecnico toscano in un ristorante ai Parioli, quartier generale ufficioso delle trattative più delicate. Un incontro cordiale ma sostanziale: sul tavolo c’era già un’offerta concreta per il ritorno del “Comandante” a Formello.
Il club biancoceleste ha proposto un contratto di due anni con opzione per il terzo, cifra vicina – ma non coincidente – ai tre milioni richiesti dall’ex allenatore della Juventus e del Chelsea. Una base solida su cui costruire, anche perché, oltre agli aspetti economici, si è discusso del progetto tecnico: Sarri vuole garanzie vere sul mercato, non semplici promesse. Il messaggio è stato chiaro: se deve tornare, lo farà solo da protagonista.
La fiducia a Formello resta alta, complice il rapporto costruito nei due anni e mezzo della precedente collaborazione. E il fatto che Sarri, pur inizialmente intenzionato a valutare eventuali offerte da altri club, abbia apprezzato la tempestività e la determinazione della Lazio non è passato inosservato.
Ma il tempo stringe. E mentre a livello societario tutto sembra apparecchiato, la risposta definitiva del tecnico tarda ad arrivare. Un’attesa che comincia ad alimentare qualche dubbio. Anche perché – come sottolineato da chi segue da vicino le dinamiche biancocelesti – non è detto che Sarri abbia davvero margini per farsi desiderare troppo a lungo.
A mettere il dito nella piaga è stato il giornalista Luigi Salomone, intervenuto a Radio Radio Lo Sport per commentare la situazione. Le sue parole, tutt’altro che accomodanti, vanno dritte al punto: “La percezione è che Sarri stia aspettando altre proposte, e sarebbe anche normale. Però la Lazio ha fatto il passo. Conoscendo Lotito, se è tornato su un allenatore che aveva già avuto, significa che ha fatto delle deroghe. Ora, però, serve entusiasmo anche da parte sua.”
Salomone sottolinea come la Lazio abbia già mollato qualcosa, mentre Sarri sembra ancora valutare, come se fosse sommerso dalle proposte. Ma la realtà, secondo il giornalista, è ben diversa: “L’anno scorso hanno cambiato guida Milan, Juventus, Fiorentina, Bologna… Sarri non è stato preso da nessuna di queste. Se la Fiorentina lo avesse voluto davvero, lo avrebbe già preso allora. Anche quest’anno, di grandi panchine libere non ce ne sono molte. Il Milan si è sistemato, Napoli e Juve non parlano di lui, l’Inter non lo considera proprio”.
Insomma, l’ex tecnico biancoceleste non sarebbe al centro del mercato come forse pensa. Ed è qui che arriva la stoccata più forte: “Anche Sarri deve derogare a qualcosa. Non può pensare di essere nella posizione di dettare le condizioni. Se si parte male, con sfiducia reciproca, è la ricetta per un disastro.”
Un avvertimento chiaro, che suona anche come un invito al realismo: il ritorno alla Lazio è un’opportunità per entrambi, ma può diventare un problema se affrontato con troppa presunzione. La Lazio ha fatto la sua parte, ora tocca a Sarri decidere se cogliere la sfida.
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