Un “Maradona” in delirio e una città in festa: contro ogni pronostico, il Napoli di Antonio Conte vince il suo quarto scudetto (a soli 2 anni di distanza dal successo targato Luciano Spalletti) battendo il Cagliari e avendo la meglio su un’Inter che, per molti, era decisamente più attrezzata.
Quella dei partenopei non è stata affatto una stagione facile. Dagli infortuni prolungati (e ripetuti) di giocatori chiave come Buongiorno, alla cessione dolorosissima di Kvicha Kvaratskhelia al PSG, passando per i rapporti difficili fra il presidente De Laurentiis e l’allenatore ex Inter e Juventus. Questo scudetto ha un sapore molto diverso da quello precedente, vinto praticamente con due mesi di anticipo, “in carrozza“, citando le parole dello stesso Antonio Conte.
Le fatiche, così come le difficoltà, sono state immense. E questo si può evincere anche dal punto di vista statistico. Se si guarda infatti alla classifica finale e ai punti sommati dagli azzurri, salta subito all’occhio come quello del Napoli sia uno dei valori più bassi mai fatti registrare negli ultimi anni.
Quella della stagione 2024/2025 sarà ricordata come una delle quote scudetto più basse della storia recente della Serie A. Dall’introduzione, nell’era dei 3 punti, del campionato a 20 squadre (esattamente un ventennio fa, nel 2004/2005), solo in due occasioni chi ha vinto il titolo ha fatto lo stesso numero di punti: 82 (Inter, 2010; Milan, 2011).
Mentre in tutte le altre edizioni, i vari campioni d’Italia hanno totalizzato una quantità di lunghezze maggiore. Nello specifico:
Questo aspetto rende ancora più evidente la particolarità di quest’annata. Un punteggio di questo tipo, in altre occasioni, non è valso nemmeno il secondo posto in classifica. Gli stessi partenopei, nella stagione 2017-2018 (quella del famoso scudetto “perso in albergo“), si sono dovuti accontentare della medaglia d’argento pur avendo collezionato la bellezza di ben 91 punti: 9 in più di quelli di quest’anno, e 1 in più, persino, di quelli totalizzati in occasione del terzo trionfo con Spalletti.
Citando le parole di un allenatore che, chissà, potrebbe anche prendere il posto di Antonio Conte per la prossima stagione (Massimiliano Allegri ndr), si può quasi dire che il Napoli ha vinto il suo quarto scudetto “di corto muso“.
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