Il pareggio a reti inviolate contro il Parma ha lasciato l’amaro in bocca a molti tifosi, ma per Antonio Conte è un risultato che potrebbe rivelarsi cruciale. Il Napoli, pur non riuscendo a trovare la via del gol, ha mantenuto il primo posto in classifica, con un punto di vantaggio sull’Inter, fermata sul 2-2 dalla Lazio.
Un punto che pesa come un macigno, perché permette agli azzurri di avere il destino tra le proprie mani all’ultima giornata. “Manca un ultimo passo. Dobbiamo cercare di farlo assolutamente”, ha dichiarato Conte nel post partita, lanciando un appello diretto alla tifoseria partenopea: “Mi sento di dire ai napoletani di stare concentrati, sul pezzo, senza tirare fuori bandiere con numeri a caso.” Il tecnico ha chiesto rispetto per un traguardo ancora da conquistare, e massimo sostegno per un gruppo che, fin qui, ha dato tutto.
Se il Napoli è arrivato a questo punto con un vantaggio, lo deve a una resilienza fuori dal comune. Una squadra che da mesi gioca in emergenza, e che contro il Parma si è presentata senza Lobotka, con Neres appena rientrato e con Buongiorno ancora out. Situazioni gestite con equilibrio, sacrificio e spirito di gruppo. “Da gennaio in poi questi ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario”, ha detto Conte, visibilmente orgoglioso. “Abbiamo dovuto gestire situazioni di emergenza continue. Jesus si è fermato, abbiamo adattato Olivera. Ma non ci siamo mai lamentati.” È un Napoli lontano da quello dominante che due anni fa vinse lo scudetto in scioltezza, e Conte non lo nasconde: “Due anni fa lo scudetto è stato in carrozza, con un’altra squadra e un’altra situazione. Quest’anno invece… se qualcuno ha la soluzione alzo le mani.”
La tensione al Tardini ha finito per coinvolgere direttamente anche Conte, che è stato espulso nel secondo tempo dopo un acceso diverbio con l’allenatore del Parma, Cristian Chivu. Il tecnico salterà così la decisiva sfida contro il Cagliari, un’assenza che pesa e che lui stesso non nasconde: “Mi dispiace. Uno lavora tanto durante l’anno, e non essere lì in panchina mi dà molto fastidio.” La sua frustrazione è esplosa anche per quello che ha definito un comportamento ostruzionistico dei gialloblù: “Nel secondo tempo si è giocato pochissimo. È stato permesso troppo. In Inghilterra il pubblico fischia certe perdite di tempo. Qui, invece, si lascia correre.” Conte ha affidato fiducia piena al suo staff, che guiderà il gruppo nella giornata conclusiva, ma è evidente quanto avrebbe voluto essere presente per il momento più importante.
Con l’ultima giornata ormai alle porte, il Napoli ha davanti una sola missione: non perdere contro il Cagliari. Sarà il momento più delicato di una stagione logorante, vissuta con il fiato sul collo delle inseguitrici e con una rosa spesso ridotta all’osso. “Sono stati bravissimi, hanno affrontato una situazione mai vissuta prima. Abbiamo raschiato il fondo del barile, eppure siamo lì”, ha spiegato Conte. E alla solita critica sulla sofferenza nelle ultime giornate, ha risposto con il tono ruvido che lo contraddistingue: “Viene detto che si è sofferto… cazzo, come si fa a non soffrire?” Il suo Napoli non ha vinto in carrozza, ma ha lottato, resistito, reagito. Adesso manca un ultimo passo, quello decisivo. “In questi giorni dirò ai ragazzi: andiamo a prenderci lo scudetto.” E se accadrà, sarà il trionfo del lavoro, del carattere e della convinzione. Con o senza il suo comandante in panchina.
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