Ormai è noto l’attentato a Donald Trump avvenuto giorni fa durante il suo comizio in Pennsylvania, uscendone semi illeso (se non per quel ‘segno di battaglia’ all’orecchio) diventa nell’immediato un caso mediatico e di analisi. Ma in che modo? C’è chi fa speculazioni e/o complotti sul fatto che sia stato tutto falso, una grandiosa giostra orchestrata per far propaganda politica all’ex Presidente e candidato dalla discutibilissima fedina penale. Dall’altro canto invece si inneggia al simbolo di un futuro Presidente che, nonostante sia stato preso letteralmente di mira, si è rialzato velocemente esponendo il pugno al cielo come metafora di vittoria e scampato pericolo. Il simbolo di chi, nonostante tutto, vince sempre.
Stefano Molinari ha intervistato al riguardo Fabio Conditi, Presidente dell’associazione Moneta Positiva, tenendo conto anche di casi simili passati e dell’impatto avuto dagli anni passati a oggi.
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