Il caso della tragica morte di Giulia Cecchettin ha aperto un vaso di Pandora nel dibattito italiano: il femminicidio.
Ma, come solito, il caso diventa spesso generalizzazione. Parte improvvisamente l’allarme “patriarcato” e a sostenerlo sono anche i volti più illustri del mainstream. D’esempio è Lilli Gruber, che a Otto e Mezzo ha definito Giorgia Meloni “un’espressione della cultura patriarcale“.
Il botta e risposta continua con la Premier che risponde di essere cresciuta esclusivamente tra le donne, per spiegare l’assurdità delle accuse della giornalista. “Non so – scrive su Facebook la Presidente del Consiglio – come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo“.
Per quanto però il dibattito social possa infiammarsi e chiedere la testa dei maschi su un piatto d’argento, le statistiche non sorridono all’accusa del pericoloso ed emergenziale patriarcato. Openpolis ne fa infatti un grafico con fonti Edjnet e Eurostat: l’Italia risulta uno dei fanalini di coda per femminicidi in Europa. “Ma la polemica deve sempre tenere banco” – commenta Fabio Duranti.
Presa visione dei dati, allora non rimane che affrontare qualcosa di più complesso. Sì, perché problemi radicati e complessi richiedono soluzioni altrettanto complesse, ma soprattutto ragionate. Prende in carico questo compito lo psichiatra Alessandro Meluzzi.
Spostato il “patriarcato” come ipotetica causa dei femminicidi, arriva l’analisi del carnefice.
“Diciamo – spiega Meluzzi – che se anche studiamo soltanto il ‘femminicida’, cioè il maschio che uccide, scopriremo che nell’80-90% dei casi il femminicida non è un patriarca come Giulio Cesare, Alessandro Magno, Napoleone.
Ma è un maschio con la sindrome del maschio fragile.
Un classico maschio fragile in condizioni di depressione abbandonica che non è in grado di metabolizzare la perdita e la separazione.
Perché non è in grado di sostituire nella sua mente bacata e fragile quella figura femminile che occupava il suo insieme”.
“E’ un soggetto fragile volto alla depressione e all’ansia, cioè il contrario di un patriarca.
Il contrario di un maschilista, di un uomo a cui le donne non possono dire di no.
Ma è un maschio fragile che in condizioni di abbandono sviluppa una depressione abbandonica analitica che lo porta ad uccidere quello che era stato oggetto del desiderio, ma soprattutto oggetto della rassicurazione“.
1 euro per dei viaggi da sogno? Sembra un sogno ma è la realtà e…
Durante un recente summit internazionale denominato "Health and Prosperity trough Immunisation", Ursula von der Leyen…
Clamorosa l'indiscrezione che vorrebbe il club nerazzurro molto interessato ad uno dei migliori giocatori della…
Il blitz del nuovo DG bianconero nella Capitale spagnola potrebbe sbloccare una situazione ferma da…
La Roma ha cominciato da alcuni giorni la sua preparazione atletica in vista della stagione…
Gres porcellanato pulito e senza aloni? Ecco il metodo perfetto per averlo lucido, pulito e…