Il conformismo globale sembra ormai integrare tutti gli aspetti della vita comune, compresa la musica. Il rapporto tra uomo e note è antichissimo, fin dalla notte dei tempi, ma oggi anche nel settore artistico si assiste all’imposizione di modelli imperanti che nulla sembrano aver in comune con l’armonia e la bellezza della musica.
Passando dalla trap fino a nuovi generi e sottoculture, anche nel settore della musica si è assistito ad un impoverimento della diversità di linguaggi seguendo un’omologazione di testi e accordi. Alla bellezza delle identità musicali caratteristiche di luoghi e popoli diversi si contrappone la volontà di livellare tutto verso gli stessi standard. A ricordare l’importanza dell’emozione che può scaturire dal suono armonico di una chitarra, l’esibizione in diretta del musicista Giandomenico Anellino.
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