Sembrava che la pioggia gelida, che spesso ha virato verso il nevischio, dovesse congelare qualsiasi velleità milanista di passaggio del turno.
Invece il Tottenham appare subito macchinoso e prevedibile, nonostante la possanza muscolare e la ricerca dell’intensità. Siccome non è possibile che abbiano problemi tutti assieme Perisic, Son e Kulusevski allora vuol dire che sono bravi, molto bravi Tonali e compagni nel tagliare i rifornimenti a un Kane indomito fino alla fine ma spesso solitario.
Il rispetto costante delle proporzioni tra i reparti e l’attenzione assoluta di ogni rossonero non fanno mai sbocciare l’assalto londinese, anzi: il Milan avrebbe potuto e dovuto fare gol, con maggiore cinismo.
Vibrazioni finali da fiato sospeso, con una parata finale del monumentale Maignan che vale la più bella di Nelson Dida in Europa, su Kane, sempre lui.
Alla fine la squadra italiana con la più gloriosa storia europea per distacco rivendica il proprio dna, nella stessa notte in cui ancora una volta il PSG saluta in anticipo la compagnia.
Conte, ThiawONE.
Paolo Marcacci
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