Le sentenze possono ferire. Vanno rispettate ma possono ferire chi ad esempio, per la storia degli obblighi, ha vissuto due anni ai margini della società. E’ un lavoro difficile, quello dei magistrati, anche per questo: di certo l’ultima sentenza sull’obbligo vaccinale non va giù a chi ad esempio ha avuto problemi dopo i diversi dietrofront su Astrazeneca, o a chi si è visto negare l’esenzione dopo problemi di salute in seguito a dosi multiple, per non parlare di quei decessi su cui ancora deve essere fatta chiarezza.
Ma al di là della questione sanitaria ce n’è una etica: quella che sta alla base dell’habeas corpus, che tutela la libertà individuale e che non ne vede una collettiva a cui tutto può essere sacrificato. La Corte Costituzionale però non sembra gradire, e le sentenze si vedono: “Ricorso inammissibile” scrivono in faccia a storie come quella di quest’ascoltatrice:
“Io sono pro vaccini e non sono però inoculata con questo siero genico. Né io né i miei figli e neanche mia mamma che sta curando una leucemia, per fortuna non ha fatto questo vaccino, altrimenti non so se sarebbe ancora qui. E io quando mia figlia aveva quattro anni – domani ne fa 22 – le ho fatto fare il meningococco-pneumococco perché ci credevo. Ho pagato il bollettino essendo a pagamento e le hanno fatto in un’unica dose questi due vaccini. Cinque anni dopo è nato mio figlio. Io ho portato mio figlio anche a fare questi vaccini, ma non glieli hanno fatti insieme. Questo perché – mi ha detto l’infermiera – il ministero della Sanità si è accorto che poteva essere pericoloso. Quindi noi come facciamo a fidarci?
Ora mia figlia ha una malattia rara, la proteina C reattiva molto bassa: a 20 anziché a 70, quindi a rischio trombosi. Io ho l’ho portata in un hub vaccinale per farle l’esenzione, ma il medico ha detto no“.
Ascoltate il suo sfogo in diretta.
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