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Pagelle Mondiali ▷ I voti alla conclusione del ‘trimestre’ gironi

10 (e lode)

La Nazionale iraniana. Per l’occasione in cui non hanno cantato l’inno, prima della partita con l’Inghilterra, sfidando un regime che li aveva e li ha in pugno, e anche per quelle in cui sono stato costretti a cantarlo, prima delle sfide a USA e Galles, perché ci hanno fatto capire cosa voglia dire rischiare sul serio, per sé e per i propri affetti, pur di rivendicare i propri principi. Altro che fascette arcobaleno, con tutto il rispetto. Sarà bene che il mondo continui a essere informato su ciò che accadrà a questi uomini, prima che atleti. 

9) Ivana Kroll

Per la bellezza, indiscutibile e prorompente, della ormai arcinota tifosa croata, ma anche per il modo di usarla: visto il contesto geografico e culturale nel quale si permette di esibirla, è evidente che la questione estetica trascende se stessa e diviene veicolo di messaggi più importanti. Il voto alto lo avrebbe preso anche in un Mondiale svedese, comunque.

8) Cody Gakpo 

Gioiellino olandese che riempie le partite e le caratterizza, gol a parte, con l’argento vivo della sua qualità abbinata a una fulgida condizione. L’impatto su questa Coppa del Mondo è anche merito della scelta di restare al PSV, quando avrebbe già potuto approdare a una big europea. Predestinato. 

7) Il crescendo dell’Argentina

Dal disastroso match d’apertura contro l’Arabia in poi, i big hanno cominciato a riprendersi la scena. Nazionale più di giocatori che di gioco, col difetto che in troppi continuano a volere la palla sui piedi, ma dagli ottavi in poi aumentano le chance di far brillare il tanto decantato arsenale tecnico, anche perché si comincia a percepire la fiducia. 

6) Marocco

La più tatticamente europea delle nazionali africane, meritatamente prima nel Gruppo F. Solidità; esperienza internazionale attraverso i grandi club nei quali milita la maggior parte dei calciatori; la gestione saggia del CT Regragrui, classe ‘75, conoscitore del calcio francese. 

5) La qualificazione della Polonia

Gli omini del Subbuteo che trovavamo nella scatola avevano la divisa blu o rossa: è l’unica differenza con Lewandowski e compagni nel secondo tempo. 

4) La furbata della Spagna 

Calculos paraculos.

3) Belgio

Eterna incompiuta, con l’aggravante di aver sprecato una generazione d’oro, nel frattempo divenuta più vecchia, come ha detto Jan Vertonghen, trentacinque anni.

2) La serata di Neuer contro il Costarica

Sul primo gol trasforma una respinta in un assist per l’avversario; sul secondo esibisce un’uscita da giovedì sera tra scapoli e ammogliati. 

1) la Nazionale del Qatar 

Quasi peggio del mancato rispetto dei diritti civili nel paese. Quasi. 

0) Il discorso di Infantino alla vigilia del Mondiale. 

Ce lo immaginiamo, da piccolo bullizzato Rosso Malpelo de wir (noantri in tedesco), mentre gli lanciavano brioches vegane. 

Paolo Marcacci

Paolo Marcacci

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