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Calcio

Falso in bilancio Juventus, cosa rischia ▷ Avv. Afeltra: “Sulle commissioni agli agenti la giustizia sportiva può ancora pronunciarsi”

La Juventus è di nuovo sotto la lente della magistratura. Mentre allo stadio Da Luz i bianconeri cercano l’impresa in Champions contro il Benfica, la Procura di Torino ha concluso le indagini verso la società per falso in bilancio e false comunicazioni riguardo il mercato, un procedimento aperto nel 2021. I magistrati avevano addirittura richiesto gli arresti domiciliari per il presidente Andrea Agnelli e altri vertici (16 gli indagati), richiesta che il Giudice per le indagini preliminari ha respinto. Il prossimo passo sarà con ogni probabilità la richiesta di rinvio a giudizio che, se il Gip accetterà, porterà al processo.

Bellinazzo: “per accertare le plusvalenze fittizie servono prove evidenti”

Premesso che è difficile parlare dall’esterno, senza conoscere i verbali degli interrogatori e l’oggetto delle indagini, e cioè il materiale che ha portato i pm a chiedere un provvedimento così grande come gli arresti domiciliari per Agnelli, le questioni sono due“, commenta Marco Bellinazzo, giornalista del Sole24Ore. “Una riguarda le presunte plusvalenze fittizie, e cioè lo scambio di giocatori, e in questo caso non esiste alcun parametro oggettivo per valutare il valore economico di un calciatore. A meno che, tramite un documento o una intercettazione o un altro tipo di prova, non emerga la precisa volontà dei dirigenti della Juventus di attribuire a un giocatore che loro valutavano, per esempio, un milione, un valore molto più alto di comune accordo con un’altra squadra per abbellire i bilanci e ridurre le perdite. Va tenuto presente che nello stesso periodo l’azionista di riferimento ha immesso 700 milioni nella società per ripianare i debiti“.

L’altro aspetto, e cioè i risparmi derivanti dai tagli delle mensilità, è più complesso. A marzo 2020, a pandemia appena iniziata, non si sapeva se e quando il campionato sarebbe ripreso e i calciatori rinunciarono a quattro mensilità. 90 milioni di risparmio teorici, da rinegoziare con i giocatori in caso di ripresa del campionato. Cosa poi avvenuta. Secondo la procura, tre mensilità sono state pagate nel 2020, il che avrebbe ridotto il risparmio a soli 20 milioni, e la squadra non lo avrebbe comunicato formalmente. Bisogna capire come l’esborso è stato contabilizzato e quanto peso hanno le scritture private con cui si garantivano queste mensilità. Il piano penale è rilevante, ma tutto da accertare: sarebbe da capire in base a quali elementi sono state richieste le misure cautelari“.

Afeltra: “Sulle commissioni agli agenti la giustizia sportiva non si è ancora pronunciata”

Anche l’avvocato Roberto Afeltra ha commentato la vicenda: “La Juventus dal punto di vista sportivo non rischia nulla perché, riguardo le plusvalenze, c’è il divieto di bis in idem (non si può essere giudicati due volte sullo stesso caso). Il capo di imputazione delle plusvalenze è superato già da ora, perché non c’è una norma che preveda l’oggettività della plusvalenza. Riguardo gli stipendi, le prove eventuali sarebbero i bonifici, non le scritture private che sono obbligazioni. Se non si trova il bonifico che prova che entro il 2020 i calciatori hanno incassato somme diverse da quelle depositate in lega, il fatto non sussiste”.

E’ importante sottolineare che la procura parla di pagamenti avvenuti nel 2021 – prosegue Afeltra – ma quell’anno non è oggetto della contestazione (lo sono 2018, 2019 e 2020). La cosa più delicata è l’imputare alla Juventus di aver inserito all’interno del suo bilancio delle spese per pagamento degli agenti, definiti addirittura “fornitori strategici dell’impresa,” che non hanno trovato riscontro oggettivo. Questo sarebbe gravissimo per due ragioni: in primo luogo perché avremmo una società che utilizza fatture inesistenti, in secondo luogo perché su questo capo di imputazione il tribunale sportivo non si è pronunciato, quindi potrebbe farlo. La questione cautelare peraltro non è finita perché la procura ricorrerà in appello, quindi bisogna vedere se sono state respinte tali misure per insussistenza delle prove o per insussistenza delle esigenze cautelari (pericolo di fuga ecc)“.

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