…E poi potrebbe finire in qualsiasi modo. È un modo di dire, visto che la partita prosegue, con
la fatica evidente che fa l’Inter nel tentativo di reimpossessarsi delle porzioni di campo
consegnate subito al Bayern. Però dal momento in cui decolla il lancio di Kimmich trascorrono
istanti di perfezione: Leroy Sané sembra teleguidato verso la porzione di spazio aggredibile
per mettere fuori causa quella parte di Inter che ancora sta cercando la maniera migliore di
posizionarsi.
Se fosse solo una questione di gamba e di efficacia, forse non isoleremmo senza esitazione il
fotogramma; il fatto è che il pallone, più che farsi controllare, si accoccola come il più
fedele dei cuccioli, sembra plasmarsi per restare in equilibrio sullo scarpino, poi dopo aver
obbedito al padrone ascolta il sussurro del suo ordine e si sgranchisce procedendo entusiasta
verso il fremito della rete. Certe azioni nascono così bene da essere subito una forma d’arte e
il primo prodigio sta nella naturalezza con cui vengono eseguite: senza pensarle, come fossero
bisbigliate all’orecchio da qualcosa di superiore.
Paolo Marcacci
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