Le dimissioni di Mario Draghi non sono state accolte da Mattarella, per ora la crisi di governo è congelata e la decisione finale rimandata a mercoledì quando si presenterà alle Camere. In attesa del verdetto finale, in molti si stanno interrogando sull’operato del premier, in carica dal 26 gennaio 2021 chiamato dopo le dimissioni del governo Conte II.
Secondo Italo Cucci, direttore editoriale di Italpress: “Draghi, da quando si è interessato fortemente della guerra, dell’Ucraina, di tutti i problemi mondiali, ha perso di vista i problemi italiani”.
Mentre circolano le più disparate indiscrezioni, si sta cercando di vederci chiaro e di valutare tutte le possibili ipotesi. Dove vuole andare a parare Draghi? Cosa succederà quando (e se) si andrà a votare? Chi potrà sostituirlo? Le domande sono tante, per la risposta forse dovremmo aspettare mercoledì.
Abbiamo parlato di questo argomento con Italo Cucci.
“Draghi sembrava come la torre di Pisa, che pende ma non cade, invece è caduto. In realtà non sappiamo ancora perché la democrazia italiana è un democrazia un po’ fumettara, ce la raccontiamo come ci pare.
Siamo tutti qui a chiederci chi ci governa e chi ci governerà, che non è lo stato ideale. Io non mi permetto di fare analisi politiche, se non da cittadino e non da specialista.
Da cittadino ho visto una cosa: Draghi da quando si è interessato fortemente della guerra, dell’Ucraina, di tutti i problemi mondiali, ha perso di vista i problemi italiani. Bisognerebbe pensare di più ai cittadini piuttosto che ai problemi mondiali.
Abbiamo scombinato talmente le cose che stiamo diventando tutti esperti di politica internazionale (come fino al mese scorso eravamo tutti esperti di Covid e altre malattie similari) mentre il problema di fondo – lo ripeto senza essere minimamente un Cinque Stelle, anzi la cosa mi fa anche ridere – è che non badano minimamente ai nostri problemi che sono problemi di pancia. Bisogna ricordare che in Italia le rivoluzioni si fanno quando non si riesce a mandar giù qualcosa per sopravvivere. Questo è l’unico moto rivoluzionario che conosciamo ed è anche quello più naturale. Perché dobbiamo essere governati da tante chiacchiere mentre sul piatto non ci arriva assolutamente niente?
Noi abbiamo una democrazia che a chiacchiere è sviluppatissima ma nei fatti è legata ai niet, a volte anche inspiegabili. Io voglio sapere, in questo momento, dopo tutto quello che è successo (Covid, guerre, recessione economica) chi è che potrà governarmi per davvero e non facendo delle coalizioni da bar dello sport.
Draghi è partito alla grandissima ma poi si è impantanato. Ma come si fa prendere ordini da Biden, che viene deriso nel suo stesso paese dai suoi stessi cittadini?
Eravamo riusciti bene o male ad acquistare una minima dimensione nazionale, una faccia della quale andare orgogliosi, poi all’improvviso siamo tornati a “fare l’americano” come dice la canzonetta, per cercare di avere la gratitudine dell’America, i suoi soldi, i suoi aiuti. Ma scherziamo? L’aiuto l’ho avuto quando sono venuti a liberarmi durante la guerra, quando ci hanno dato da mangiare, quando ci hanno aiutato a riprenderci ma un paese non deve rimanere tutta la vita schiavo della gratitudine, che è stata poi ampiamente ricompensata nei tempi”.
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