Se ci andiamo a informare noi scopriamo che nei Paesi Bassi centinaia di migliaia di agricoltori sono scesi e sono tuttora a occupare le strade coi trattori perché Rutte ha deciso di metterli sul lastrico, contemporaneamente in Macedonia ci sono fiumane di persone contro l’Unione Europea, in Canada ci sono ribellioni gigantesche, in Sri Lanka addirittura hanno attaccato il palazzo del Governo e adesso pare che il premier sia scappato su una nave; da più parti ci sono informazioni sul fatto che sembra che Shinzo Abe non sia stato ammazzato da un pazzo, ma probabilmente da uno di quei folli assoldati a qualche potere internazionale per via delle posizioni che l’ex premier aveva assunto ecc…
Durissima la reprimenda di un esperto in comunicazione come il Prof, Alberto Contri: oggetto delle sue critiche il giornalismo e il servizio pubblico italiano, che nella settimana della separazione tra Totti e Ilary Blasi ha concentrato lo share e l’inchiostro sulle due celebrità quasi alla pari con le grandi questioni politiche internazionali: “Compare come prima notizia al TG1 e nessuno sa che il mondo comincia ad entrare in ebollizione“.

Non c’è spazio per il malcontento egli olandesi o per le ribellioni di Macedonia nell’epoca in cui il gatekeeper deve pensare a vendere: si impennano gli abbonamenti e le campagne di marketing ma non si può dire lo stesso per la conoscenza della realtà da parte del grande pubblico.
Con il bacino di utenti coperto il mainstream potrebbe trasmettere al grande pubblico le notizie riportate dal Prof. Contri in pochi minuti, ma così non accade e solo pochi intrepidi raggiungono per loro impegno e volontà queste informazioni con mezzi secondari: magra consolazione, visto che tale fascia di utenti più interessata a saperne del mondo a fatica si espanderà nei prossimi anni.
Anche per questo il Prof. Contri, che ha lavorato per anni per la comunicazione del mainstream, si è lasciato andare a un duro sfogo ai microfoni di ‘Un Giorno Speciale’.