Alla fine, il tanto vituperato art. 10 del DDL Concorrenza, quello relativo alla liberalizzazione del settore dei taxi, è stato stralciato dal Governo. Il nuovo testo approderà alla Camera per l’esame lunedì prossimo. Festeggiano Lega e Fratelli d’Italia, ma soprattutto i tassisti. “È una cosa importante, ma ci tengo a precisare che non è una vittoria: abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio perché l’art. 10 è stato impropriamente e illegittimamente inserito nel Decreto Concorrenza. Ci sono relazioni di giuristi e avvocati importanti che ne testimoniavano l’illegittimità perché un servizio come il nostro a tariffa amministrata, a obbligo di prestazione e a gestione comunale è a tutti gli effetti un servizio pubblico. E come dice la Direttiva Bolkestein, è fuori da ogni tipo di liberalizzazione. Il Governo, impropriamente, lo aveva inserito nel Decreto Concorrenza”. Queste le parole di Alessandro Genovese, Responsabile Nazionale UGL Taxi e Presidente dell’Associazione Tutela Legale Taxi.

“All’indomani della sua pubblicazione, abbiamo protestato, siamo stati sei mesi a protestare, a fare sit-in, a chiedere incontri anche alla Presidenza del Consiglio, ma non eravamo mai stati ricevuti. Anzi, erano state ricevute le delegazioni mondiali di multinazionali che nulla hanno a che vedere con questo settore. Inoltre, forze politiche di maggioranza che vanno dalla destra alla sinistra avevano presentato emendamenti: per cui non è che abbiamo vinto o ci hanno dato qualcosa, ma siamo stati bravi a farci capire. Non era una lotta tra noi e il Governo, non ci interessava la questione della crisi, e infatti abbiamo interrotto le proteste quando questa è scoppiata, proprio per non essere strumentalizzati”.