La pandemia ha messo in evidenza non solo le carenze del sistema sanitario ma le criticità della stessa organizzazione del personale medico/sanitario. Le evidenze della vulnerabilità della medicina di prossimità sono seguite di pari passo ad una mancanza di democrazia interna al sistema degli Ordine dei Medici. Con la crescita dei contagi è sembrata venir meno in maniera sempre più evidente la possibilità dei medici di poter dissentire criticamente dalle indicazione dei vertici sanitari.

I stessi meccanismi democratici degli Ordini, denuncia il dott. Dario Giacomini dell’ Ass. ContiamoCi, sono stati di fatti annichiliti dalle direttive imposte dall’alto, impedendo ai medici e al personale sanitario di poter interpretare al meglio il giuramento d’ Ippocrate. Poter intervenire in scienza e coscienza rappresenta infatti il vero cuore della missione del medico.

Due sono gli esempi significativi del manifestarsi di tale verticale del potere medico: la recente lettera dell’Ordine TRSM dell’Abruzzo e il caso del dott. Andrea Stramezzi. Nel primo, per Giacomini, si tratta di una “violenza privata” che di fatto limita in modo significativo la libertà dei medici e la loro possibilità di esprimersi “democraticamente” secondo il sistema delle assemblee previste dagli ordinamenti. Sulla stessa lunghezza d’onda le recenti misure che potrebbero colpire in modo radicale il dott. Stramezzi, fino a portarlo alla possibile radiazione.

Il dott. Dario Giacomini in diretta

“Oggi finito lo stato d’emergenza le giustificazioni sono cadute, è palese agli occhi di tutto. Dubito che ci sia uno stato democratico, il parlamento è stato completamente esautorato. È funzionale al sistema avere una minoranza dissidente perché si può accusare quella minoranza per giustificare i propri fallimenti. Fortunatamente sempre più persone si stanno svegliando. Una sorta di totalitarismo per bloccare qualsiasi dissenso anche lì dove dovrebbe essere concesso il dibattito scientifico. Ho una lettera inviata da un ordine di TRSM dell’Abruzzo. Questo è il quadro: violenza privata, qualcosa che sfocia nel penale ma si sentono totalmente impuniti”