L’ultimo match di Pino Wilson, indimenticabile capitano del primo scudetto biancoceleste, si è aperto con un applauso scrosciante. Di quelli che si dedicano ai campioni quando entrano in campo, ma più malinconici e senza cori festosi.
Si è svolto stamattina il funerale del campione 76enne scomparso domenica mattina, nella stessa atmosfera di cordoglio e gratitudine che ieri si respirava nella camera ardente del Campidoglio: “Roma gli darà il riconoscimento che merita”, aveva detto il sindaco Gualtieri, e così è stato anche nell’ultimo saluto alla presenza di importanti esponenti della squadra nonché di un composto corteo di tifosi.
Applausi e parole non sono di circostanza proprio per quella istituzionalità che Pino Wilson si era conquistato sollevando il tricolore del ’74: un ricordo impagabile per chi lo ha visto diventare un simbolo, e quasi una chimera per la generazione di Immobile e compagni, i cui ricordi raccontati di quell’impresa non fanno che ingigantire l’aura di leggenda del personaggio: “Sono contento che la Lega abbia accettato la proposta della Lazio sulla fascia da capitano rossa e ne vado orgoglioso – ha detto Immobile – Pino è la storia della Lazio, storia della società di cui facciamo parte. Un grande capitano della squadra campione d’Italia. La sua scomparsa così all’improvviso è un grande dolore, ci ha lasciato tutti molto tristi. A lui abbiamo dedicato la vittoria a Cagliari anche se è avvenuta prima, vediamo di regalargli alla famiglia quella con il Venezia e di fare qualcosa per lui.
Se n’è andato tra sabato e domenica, come calcio comanda, salutato da scroscianti applausi dopo il triplice fischio della sua vita. Queste alcune immagini del saluto alla chiesa del Cristo Re.
Clamorosa la statistica ufficiale che dipinge un quadro a tinte fosche su una delle caratteristiche…
Carlos Alcaraz ancora una volta meglio di Jannik Sinner. Il tennista spagnolo ha battuto anche…
L’Italia celebra un nuovo riconoscimento internazionale: l’UNESCO ha ufficialmente inserito la cultura gastronomica italiana nella…
Un vero e proprio tesoro nelle tue tasche: se hai ancora in casa questo oggetto,…
Ok la stanchezza, ok tutto, ma anche basta con gli alibi: il Napoli di Antonio…
Ogni anno, di questi tempi, mi assale il ricordo di quando insegnavo in una scuola…