All’elenco dei misfatti del Covid mancavano solo le pressioni affinché la scienziata che ha scoperto Omicron definisse grave la mutazione virale. È ciò che ha denunciato la dottoressa Angelique Coetzee, a capo della South Africa Medical Association che per prima nel novembre 2021 aveva osservato la nuova variante notando “sintomi estremamente blandi” nei contagiati. Tuttavia, prima di questa esternazione, la ricercatrice sembrerebbe aver ricevuto sollecitazioni in senso contrario dalle parti di casa nostra.
In un’intervista ai quotidiani Welt e Daily Telegraph, Coetzee ha rilasciato rivelazioni sconvolgenti: “Dall’Europa mi invitarono a dire che Omicron fosse pericolosa”. Una richiesta respinta al mittente “perché dal quadro clinico non vi erano indicazioni che si trattasse di una malattia molto grave. Il decorso è per lo più mite. Non sto dicendo che si non ammalerà nessuno. Ma la definizione di malattia lieve da Covid-19 è chiara”. Davvero i politici del Vecchio Continente non avrebbero voluto sentire queste parole? A prescindere dalla gravità delle frasi pronunciate dalla scienziata, un campanello d’allarme dovrebbe essere avvertito da tutti in merito allo spazio riservato dai media nostrani. Se sul web viene dato esiguo conto della vicenda, la tv sembra seguire un’agenda opposta.
Il tema è stato sollevato in diretta da Fabio Duranti. Ecco il commento a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.
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