Ad oltre tre mesi di distanza dall’ultimo gol in campionato con la maglia del Napoli, Viktor Osimhen torna a segnare in Serie A (colpendo il pallone proprio con la sua ormai famosa “maschera protettiva”).
La rete, vagamente, richiama la sua ultima di ottobre contro il Torino, sia per modalità di realizzazione (colpo di testa con stacco aereo degno di un astro NBA) sia per importanza: allora significò l’ottava vittoria nelle 8 partite iniziali del torneo; oggi significa rimettere la squadra totalmente in corsa per il tricolore essendo l’Inter distanziata ormai solo di “un punto e una partita”, ma con la prospettiva dello scontro diretto da affrontare fra 6 giorni (nel pomeriggio di sabato 12), potendo peraltro contare su una settimana piena di lavoro (a differenza dei nerazzurri che dovranno affrontare l’impegnativo quarto di finale contro la Roma di José Mourinho che per la prima volta tornerà “a casa” da avversario).
E’ da ormai inizio 2022 che si è capito che la squadra di Spalletti è tornata su livelli altissimi (e pensare che manca ancora di due giocatori TOP come Koulibaly e Anguissa), ma la vittoria di oggi riveste un’importanza particolare perché è andata oltre la difficoltà tecnica di affrontare una squadra ostica come il Venezia ma ha costituito un autentico banco di prova a livello psicologico: gli azzurri, davvero quest’oggi, avevano tutto da perdere e molto spesso, in passato, proprio questo tipo di partite si sono rivelate decisive in negativo per il raggiungimento dei loro obiettivi.
La tranquillità con la quale invece sono scesi in campo i partenopei, determinata dalla piena consapevolezza della forza del loro palleggio, ha spazzato via ogni dubbio. Gli azzurri quest’anno, forse come mai, sono “sul pezzo” anche mentalmente.
Sono forse sgombrati via gli spettri dello scudetto perso in albergo a Firenze.
Chissà che a fine anno non si possa pensare a uno scudetto vinto in albergo (in altra meravigliosa città d’arte come Venezia), quando Insigne e compagni hanno, questa volta, certamente avuto piacere (nel pomeriggio di ieri) nel vedere l’Inter ribaltata in casa… proprio come accadde nel 2018.
Vittorio de Gaetano
E a suggellare il fatto che tutto possa essersi totalmente invertito… c’è che proprio in quegli stessi minuti… MAURIZIO SARRI si trovava, lui sì, in un albergo di FIRENZE… salvo poi andare a vincere per 0-3 invece che perdere 3-0… proprio come accadde nel 2018.
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