Alex Sandro sul banco degli imputati. Il terzino brasiliano, con il suo stop di petto da 3 in pagella in piena area di rigore sull’azione del gol decisivo firmato da Alexis Sanchez, ha di fatto regalato il successo in Supercoppa agli acerrimi rivali dell’Inter guidati da mister Simone Inzaghi.
Un errore grossolano e poco accettabile per questi livelli. Una fotografia emblematica di una Juventus anonima e a tratti in stato confusionale. Il crollo di rendimento del laterale mancino classe 1991, arrivato in Serie A nell’estate del 2015 direttamente dal Porto, domina le cronache sportive da almeno due stagioni abbondanti. Condizione fisica scadente, poca propensione alla corsa ripetuta sulla corsia di competenza e indolenza diffusa nell’arco di un match. Il giudizio sul malcapitato Alex non ammette repliche.
Addirittura Luca Pellegrini e De Sciglio hanno di fatto sorpassato nelle gerarchie il 30enne nativo di Catanduva. Il suo disimpegno, a dir poco ardito, che allo scadere della contesa ha consentito al centravanti cileno dell’Inter di insaccare alle spalle di Perin ha scatenato commenti e considerazioni sulle principali piattaforme social.
Mister Max Allegri, nell’immediato post-gara di San Siro, ha subito difeso il calciatore verdeoro con queste parole: “C’era unità d’intenti, sono contento della prestazione di Rugani e, nonostante l’errore finale, anche di quella di Alex Sandro“.
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