Ha vinto l’Inter una partita aspra come doveva essere. Ha perso non soltanto la Fiorentina ma l’arbitro Fabbri, non per l’espulsione di Gonzalez ma per le parole con le quali ha accompagnato la decisione: “Ti sbatto fuori” è roba da trivio e non da giudice che dovrebbe applicare la legge e farla applicare. Ma ormai è così, sono saltate le marcature, gli arbitri hanno assunto un ruolo sovradimensionato, decidono situazioni e risultati, godono di protezione istituzionale, la Fifa ha in mano il gioco.
Sta di fatto che l’Inter prosegue la sua marcia decisa dopo l’affanno con la Sampdoria, ha superato un avversario, dico la Fiorentina che aveva trovato il vantaggio con Sottil ma poi ha fatto i conti con i campioni d’Italia sempre più sicuri e convinti, capaci del pareggio e di ribaltare la vicenda con Dzeko che non fa rimpiangere Lukaku perché è un altro tipo di attaccante, meno plateale e spettacolare ma ugualmente decisivo. La Fiorentina schiuma rabbia ma deve saper accettare il campo che ha ribadito la forza e l’astuzia dell’Inter che si piazza di martedì al primo posto e tenendo la Juventus a undici, in numero 11, punti sotto. Ed è soltanto settembre.
Tony Damascelli
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