L’uomo in più: non è soltanto il titolo del bellissimo film di Paolo Sorrentino, è anche l’utilizzo che finora, nelle tre partite del Gruppo A, Roberto Mancini ha riservato a Bryan Cristante, facendone per così dire un affidatario dell’ottimizzazione dei finali di partita.
Da parte sua, il giocatore della Roma ci mette i chili, i centimetri, la consueta saggezza nell’amministrazione della palla e, aspetto che spesso rischia di passare per un difetto, il solito profilo basso: negli atteggiamenti, nell’imperturbabilità del volto, nel minimo sindacale di esposizione alle telecamere.
È anche per cambi così e per uomini simili che, in questo tipo di competizioni, passa l’esito finale di una competizione. Senza enfatizzare alcun giudizio, ma al tempo stesso finendola di sottovalutare chi continua a essere costante nel rendimento, senza fronzoli od orpelli vari.
Paolo Marcacci
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