“Non esiste una famiglia senza figli. Una donna si realizza diventando mamma”: queste le parole dell’Onorevole Antonio Tajani (europarlamentare e coordinatore di Forza Italia), che hanno scatenato una bufera mediatica sul tema dei diritti e dei sostegni che dovrebbero arrivare alle famiglie, in particolar modo quelle più colpite economicamente dalla pandemia. Inutile la successiva dichiarazione dell’ex presidente del Parlamento Europeo che su Facebook ha aggiunto di essere stato frainteso e si è detto dispiaciuto per l’incomprensione.

Non sono tardate infatti le polemiche. In un’Italia che ha visto 96mila mamme perdere il lavoro per accudire i figli, la Dott.ssa Cristina Riccardi, delegata AI.BI e vicepresidente del Forum delle Associazioni Familiari ha commentato l’intervento di Tajani, non cercando lo scontro ideologico ma soffermandosi su azioni concrete: “Il problema è nel creare delle politiche che permettano a mamme e papà di essere anche lavoratori”.

Nel nostro paese, abbiamo strutture adeguate per far avere il giusto sostegno alle famiglie? Perché nel 2021 è necessario sottolineare il fatto che uomini e donne hanno eguali diritti in ambito lavorativo? Luigia Luciani e Stefano Molinari lo hanno chiesto alla Dottoressa Riccardi a “Lavori in corso”.

“Non ci sono più bambini in Italia”

“Il problema non è lo scontro ideologico. Credo che parlare di maternità non possa essere affrontato senza parlare anche di paternità. Il tema grosso è che non ci sono più bambini in Italia. C’è una mancanza di politiche familiari che permettano non alle donne di poter scegliere ma di non dover scegliere tra l’essere mamma o essere professionista”.

“Una donna si realizza anche…”

Dal mio punto di vista sarebbe stato sufficiente che in quella frase si fosse aggiunto un ‘anche’: ‘una donna si realizza anche diventando mamma’. Già questo avrebbe cambiato molto l’approccio e l’interpretazione di quello che è stato affermato. Se queste uscite più o meno condivise danno la possibilità di discutere e di parlare di che cosa manchi… Io non riesco a immaginare il desiderio di maternità, come lo descrive Tajani, senza tener conto che non può essere tutto sulle spalle della donna. Il problema non è creare delle politiche che facilitano le donne nell’essere mamme e lavoratrici. Il problema è nel creare delle politiche che permettano a mamme e papà di essere anche lavoratori. Questo può dare uno spazio a tutti”.

“Abbiamo bisogno di politiche strutturali”

“Noi ci battiamo perché ci siamo politiche strutturali, come fanno in tanti paesi di Europa, che permettano ad una coppia di scegliere mamma e papà insieme, sapendo di avere dei sostegni e delle tutele. Quando un datore di lavoro deve scegliere tra un uomo e una donna per dare una promozione purtroppo sappiamo che spesso la scelta, a parità di capacità, ricade sull’uomo”.

In questo anno, con la DAD, le famiglie, al di là che sono state bravissime, hanno provato cosa significhi tenere insieme le esigenze di tre generazioni. Oltre i bambini c’erano anche da accudire e proteggere i nonni. Mi auguro che da tutto ciò si possa imparare qualcosa in termini di sostegno”.