Allegri alla Juventus: ritorno al passato con prospettive manageriali. Andrea Agnelli sfodera un nostalgico romanticismo e chiama il tecnico toscano per ripartire insieme. Archiviati gli esperimenti targati Sarri e Pirlo, salutato l’ormai ex direttore sportivo Paratici, i bianconeri si apprestano a vivere una nuova rivoluzione.
L’anticipazione fornita, sempre sulle frequenze di Radio Radio, da Alessandro Vocalelli ha ottenuto la conferma ampiamente prevista. Sfumate dunque le piste, che parevano molto calde, del Real Madrid e dell’Inter nelle ultimissime ore dopo l’addio di Conte.
“Noi come Gazzetta ci abbiamo sempre creduto al ritorno di Allegri alla Juventus. Ci siamo andati su dall’inizio e la cosa non mi sorprende. E’ sempre stata la prima scelta di Agnelli che, questa volta, ha deciso di persona. C’erano da limare le questioni contrattuali, ma ero abbastanza sicura che avrebbero trovato una quadra in fretta visto il rapporto che lega tecnico e Presidente. L’addio ieri di Paratici credo sia stato una specie di segnale. Sappiamo che i grandi oppositori di Allegri erano stati lui e Nedved. Il mister toscano torna anche per avere più voce in capitolo sul mercato, cosa che non gli era stata concessa e per cui era andato via“.
Tony Damascelli
L’incontro di Forte dei Marmi il giorno del derby tra Juventus e Torino, secondo molti giornali, era stato solo un cocktail. Quindi dov’è la novità? Nel senso che si sono visti già tempo fa, hanno parlato del futuro, hanno trovato un accordo con una linea programmatica già allora. I due si erano ritrovati d’accordo dopo che si era arrivati alla risoluzione del contratto due anni fa.
Franco Melli
Io sono favorevolissimo al ritorno di Allegri. L’unica cosa che non riesco a capire è come si possa conciliare il ritorno del pluridecorato Allegri con la presenza ancora da protagonista di Cristiano Ronaldo. Mi dicono che sia molto difficile. Questo se non è il principale, rischia comunque di essere uno dei problemi più importanti.
Alessandro Vocalelli
Penso che sarà un’estate molto effervescente per la Juventus. Perché io, se dovessi pensare all’inizio della nuova stagione, non riesco ad immaginare né Ronaldo né Dybala. Credo che ci saranno molti cambiamenti. Immagino una trasformazione di pelle della squadra, con l’obiettivo di tornare ad essere un gruppo più combattivo, meno incline alle individualità e più improntata al gioco collettivo. Spesso ho parlato con Allegri e diceva che si scambia il senso della coralità nel calcio con il fatto che si debba sposare per forza il gioco spregiudicato.
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