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“LE RESTRIZIONI CAUSANO MODIFICAZIONI CEREBRALI GRAVISSIME!” ▷ L’allarme della neurologa Chifari

Danni strutturali al cervello per colpa delle restrizioni: non è un’ipotesi su cui si sta studiando, è una tragica realtà su cui numerosi studi sono già stati fatti e discussi da medici ed esperti.

A spiegarci di che cosa si tratta è stata la Dottoressa Rosanna Chifari Negri, Specialista in Neurologia e Membro Esterno B-ASC Bicocca Applied Statistic Center dell’Università Milano Bicocca, che in diretta a ‘Un giorno speciale’ ha esposto quanto è stato scoperto circa le “modificazioni anatomiche” che il cervello subisce a causa delle condizioni scatenate dalle misure adottate per arginare l’emergenza.

Il dato più rilevante riguarda i giovani e la quantità di ore che sono costretti, volenti o nolenti, a trascorrere davanti a cellulari, tablet e computer. Ciò che si scatena è una vera e propria dipendenza che ora dopo ora fa perdere importantissimi tessuti cerebrali.

Il tema è stato discusso nel dettaglio in questa intervista di Francesco Vergovich e Fabio Duranti. Ecco di cosa si tratta.

“I dati provengono da tutte le parti del mondo. Tutti sono concordi nel ritenere che le restrizioni portano a un aumento delle dipendenze non solo da sostanze, ma anche comportamentali.

Ciò comporta riduzione delle capacità amnesiche, del linguaggio, dell’attenzione e della capacità relazionale. Questi danni non sono soltanto funzionali, cioè che si ha meno attenzione o memoria, sono anatomici. Noi stiamo creando una generazione, i futuri politici, manager e medici che decideranno del nostro futuro, che avrà il lobo frontale danneggiato. Ed è la minor cosa.

C’è una cosa ancora più grave. I giovani non riescono più a imparare. Normalmente più ripeto le cose più imparo, loro si fermano. Quello che si determina è una modificazione anatomica: se sto 8 ore al giorno al cellulare, la mia corteccia si assottiglia, perdo neuroni. Riguarda anche le aree del linguaggio e della memoria a lungo termine. I neuroni non ricrescono: i danni sono irreversibili, sono permanenti. Potrò lavorare cercando di aumentare le mie capacità, ma c’è un decadimento cognitivo che si associa a una perdita neuronale.

Io sono preoccupata, da medico e da madre, per le future generazioni e per la mancanza di preoccupazione da parte della politica. Mi sembra che fatta eccezione per rari casi come il Senatore Siri non ci siano provvedimenti in questo senso.

Un Giorno Speciale

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