Azzolina bocciata, almeno momentaneamente: si allontana l’ipotesi del ritorno sui banchi il 9 dicembre.
Il rientro a scuola, su cui è ora al lavoro il Governo, riguarda i ragazzi delle scuole superiori di tutto il Paese più le seconde e terze medie delle zone rosse, ovvero Abruzzo, Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, la Provincia Autonoma di Bolzano, Campania, Toscana.

Il Nuovo Dpcm previsto per il 3 dicembre però potrebbe contenere una postilla per quanto riguarda gennaio. Prolungare la didattica a distanza per i licei fino a gennaio è quanto avrebbero chiesto i presidenti di Regione al Governo nella riunione con i ministri Boccia e Speranza.

Quali ripercussioni e rischi si potrebbero avere in ambito sanitario?
Il virologo Massimo Andreoni avvisa: ci sarebbero eccome, e chiude anche all’ipotesi riaperture per l’inizio del nuovo anno. Questo ovviamente a meno che non si riescano a tirar su misure draconiane per gli studenti, cosa che agli inizi di settembre sembrava ben lungi dall’essere realizzata.
Ecco l’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani al Prof. Massimo Andreoni.

Questo oggettivo abbassamento dei ricoveri e delle terapie intensive sta a indicare che iniziamo a vedere l’effetto delle misure messe in atto da un paio di settimane a questa parte.
I ricoveri in terapia intensiva e i ricoveri ordinari si riducono prima del numero dei morti. Il numero dei mort è l’ultima cosa che si riduce sulle misure che mettiamo in atto, quindi diciamo che quello che è stato fatto inizia a funzionare.
A mio modo di vedere funziona poco, però sta funzionando.

Funzionano poco perché obiettivamente stima meglio, ma comunque stiamo male, perché non è che siamo contenti di avere 15 persone ancora ricoverate per esempio da noi a Tor Vergata.
Bisognava fare qualcosa prima per non arrivare a questo numeri, perché i 35mila-40mila sfiorati hanno portato in queste settimane a questo: i numeri diminuiranno pian piano ma la situazione resta di difficoltà.

Se noi riapriamo le scuole il 10 dicembre o i primi di gennaio, in cui staremo meglio, ma non benissimo, dopo qualche settimana vedremo l’effetto di aver riaperto le scuole o di essere andati a sciare e vie dicendo. Più riapriamo e più gli effetti saranno rilevanti.

E’ chiaro che se si pensa a misure che possano limitare il rischio di riaprire le scuole, mettiamo un “rischio 10”, anziché un “rischio 100”, quel rischio 10 può essere accettabile in modo che non diventi esplosivo.
Ma se tu non riesci a controllarlo, è meglio che non lo fai
“.