Divampano ancora le proteste in America, e non accennano a spegnersi con il Presidente Trump che sul caso George Floyd rilascia dichiarazioni che sono benzina sulla protesta dei manifestanti.
Il tycoon ha definito infatti “idiots” i governatori che non li arrestano “lasciandoli in carcere per molto tempo”, parole che hanno trovato il dissenso anche dell’ex Presidente Obama, il quale ha chiesto rispetto per i manifestanti che in America continuano a chiederlo, talvolta anche nelle modalità sbagliate.

Per questo secondo il giornalista Guido Olimpio rischiano di fare il gioco dell’attuale Presidente, che starebbe sviando sui disordini e sui monumenti distrutti da costoro al fine di spostare l’attenzione rispetto alla sua gestione della Pandemia.
Al peggio non c’è mai fine e rischia di essere vero anche in tal caso: le manifestazioni negli USA sono molto meno abituali rispetto all’Europa, e tranne pochi casi in cui la protesta è stata pacifica, si sta rischiando di accendere un vero e proprio scontro: da una parte i poliziotti “militarizzati” non abituato a scenari del genere, come sostiene il giornalista; dall’altra chi chiede rispetto, spesso in modi discutibili.

Guido Olimpio: “Trump sta cavalcando il caso George Floyd. Proteste fini a se stesse rischiano di fare il suo gioco”

Trump sta giocando la carta politica, attribuisce le colpe ad altri come ha fatto con il coronavirus, quindi cavalca la situazione. Davanti agli arresti e ai saccheggi dice: “Io garantisco l’ordine, voi non lo fate”.

La sua gestione dell’emergenza coronavirus è stata molto criticata, ora questa situazione gli dà la possibilità di smarcarsi in qualche modo.

Da una parte la protesta è legittima, ma ad un certo punto servono degli interlocutori, altrimenti la protesta fine a se stessa rischia di fare il gioco dello stesso Presidente.
E’ difficile muoversi in questo scenario, anche perché ricordo che la polizia americana non è statale, ma municipale. Ogni governatore ha molta più possibilità di decidere e disciplina le forze come crede; questo rende la risposta ancor più complicata.

Al di là dell’elemento del razzismo che è evidente essere alla base di certi comportamenti, c’è anche la mancanza di inchieste da parte della magistratura davanti ad episodi violenti, perché noi questo fatto lo abbiamo visto perché c’era un video, ma chissà quanti altri episodi restano celati. La magistratura invece agisce quando non può farne a meno.
C’è per questo un senso di impunità nei confronti degli agenti che ritengono di poterlo fare perché non verranno puniti“.


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