La faccia di Conte, in tribuna, era tutta un programma. L’Inter stava perdendo a Parma, sotto i colpi degli attaccanti del Parma, che scappavano via da tutte le parti, dopo il vantaggio di Gervinho. E l’Inter? L’Inter di Eriksen, Lautaro e Lukaku niente. Ma niente davvero, Neppure una giocata, un’idea, qualcosa che giustificasse una batteria di punte così importantie. Pensateci: l’ingaggio faraonico per Eriksen , l’acquisto a peso d’oro di Lukaku, la valutazione di 111 milioni di Lautaro. Nessuna traccia di attaccanti così famosi, importanti e valutati.
Ma il calcio, si sa, non è una scienza ed è strano nel suo svolgimento. Perciò nella partita che stava consegnando a Conte l’immagine di una squadra smarrita, ci hanno pensato, ci hanno dovuto pensare, due difensori. Prima De Vrij, su un gol contestato dal Parma per un contatto in area, poi Bastoni che da due passi, forse anche meno, ha appoggiato in rete il gol della vittoria. Tre punti che lasciano lo svantaggio inalterato dalla Juve, ma anche e soprattutto tre punti che permettono all’Inter di tenere ancora a distanza l’Atalanta. Un’altra squadra nerazzurra capace di vincere in trasferta. Con una cifra di calcio, però, molto differente.
Alessandro Vocalelli
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