Pazientemente e scientificamente, almeno come metodo, insistiamo nell’analisi dei numeri della pandemia. Il metodo scientifico ci guida.
Quello che vediamo può partire ad esempio da quello che accade in Austria: come mai l’Austria non riapre all’Italia mentre riapre a tutto il resto d’Europa? Adesso vediamo se potrà farlo oppure no. A noi naturalmente dà fastidio però una regione c’è.

Se si vedono i contagi e i deceduti nelle ultime settimane per milione di abitanti, l’Italia è decisamente fuori scala. E’ a 51 mentre la seconda nazione è la Repubblica Ceca, se non ricordo male, intorno a 28 o 25. L’Austria è a 16 e poi ci sono via via le altre nazioni. Se ci trovassimo noi nella stessa situazione faremmo lo stesso? Oppure no? Questo bisogna domandarsi. Poi naturalmente c’è da domandarsi perché in Italia le cose stanno così, ma abbiamo detto che in Italia c’è un problema Lombardia che ancora non si è risolto o forse non è stato nemmeno spiegato.

Il metodo scientifico è quello che ci permette di dire che ancora oggi coloro che studiano questo virus e le epidemie, cioè gli epidemiologi e i virologi, gli unici che hanno autorità scientifica per parlare perché competenti della cosa, ci dicono che ancora non è finita. Qualcuno, per esempio Allodi, sostiene che ci troviamo nella stessa fase in cui ci trovavamo all’inizio della pandemia. Dunque dobbiamo leggere questo dato come la coda o come un nuovo inizio? Speriamo naturalmente di no, anche se molti suppongono che ce ne sarà senz’altro uno in questo autunno. Però è dal punto di vista scientifico che dobbiamo leggere i dati.

Sono stato molto contento oggi personalmente di sentire il professor Crisanti, che è stato colui che ha impedito che in Veneto la situazione precipitasse, quando invece poteva farlo, e l’ha portato quasi a zero vittime e a zero contagi in poco tempo mantenendolo isolato rispetto a quella parte dell’Emilia-Romagna e alla Lombardia che sono attaccate al Veneto. Dunque il vero ‘deus ex machina’ del governatore Zaia.

Il professor Cristanti ha detto che quando sente dire dai clinici, rianimatori e anestesisti di cui ha fatto anche il nome per la verità, che la pandemia è finita può darsi che la loro sensazione sia giusta ma dal punto di vista scientifico quella sensazione conta zero.
Ed è esattamente quanto sostenevo io nella pillola di ieri, senza aver sentito il professor Cristanti mi pare per tutti essere un esempio di medico fuori dal mainstream peraltro, ma comunque molto competente e i suoi risultati sono sotto gli occhi di tutti pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali.
Come si dovrebbe fare quando si usa il metodo scientifico. Il resto, lo ripeterò fino alla fine, sono soltanto chiacchiere e scientificamente contano zero.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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