La Roma ha battuto, anzi ha strapazzato il Lecce, chiudendo l’infelice parentesi di campionato e dando un pizzico di continuità alla voglia di ritrovarsi, dopo il successo con il Gent.
Se in Europa League i giallorossi erano però apparsi ancora timorosi, preoccupati, in difficoltà sia tecnica che atletica, contro il Lecce – che per la verità ha giocato una partita molto approssimativa – contro il Lecce, dicevamo, la Roma è invece apparsa tonica, più brillante, pronta a scrollarsi di dosso anche quel problema mentale di cui aveva parlato Fonseca.
Sono arrivati così quattro gol a spazzare le nubi e a far sperare i tifosi in quella svolta fin troppe volte invocata.
Ma se la squadra si è dimostra in blocco più convinta di se stessa, va però detto che il migliore in campo – per partecipazione e disponibilità – è stato sicuramente Dzeko, che sin dalle prime battute ha dato la sensazione di voler indicare la strada a tutti i compagni.
Il centravanti si è messo lì, a fare il doppio ruolo, distribuendo palloni, invitando i compagni ad attaccare per poi anche finalizzare personalmente.
Una guida sicura per tutta la squadra.
Alessandro Vocalelli
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