Si leggono spesso sui giornali valanghe di articoli sul debito pubblico internazionale, articoli che spaventano la gente, che intimoriscono.
E’ bene fare chiarezza su una delle menzogne dell’economia neoliberista.
Cos’è il PIL? Si tratta della sommatoria del valore monetario di tutti i beni, servizi, prodotti che circolano in un paese tenendo conto anche dei rapporti esteri in una certa unità di tempo.
Questo non va confuso con il deficit di uno stato, che è la differenza tra le entrate (tasse) e le uscite (spesa pubblica). Ci sono quindi due tipi di saldo: positivo o negativo.
Se le entrate superano le uscite avremo un surplus, viceversa avremo un deficit con le uscite maggiori delle entrate.
Il deficit pubblico si riferisce all’unità di tempo annuale, ma il debito pubblico?
Il debito pubblico è la sommatoria dei titoli di stato, quest’ultimo si finanzia emettendo titoli che aumentano il loro peso nell’arco degli anni, perché parliamo della somma di più deficit.
Il debito pubblico italiano è di circa 2300 miliardi, mentre il PIL ammonta a 1700 miliardi. Il rapporto debito/PIL ammonta dunque al 134%.
Ma cosa vuol dire? E’ bello? E’ brutto? E’ bene? E’ male?
La verità è che non esiste nella letteratura finanziaria un livello oltre il quale non si può andare. Prova ne è il fatto che il rapporto debito/PIL del Giappone ammonta a oltre il 200%, ma non c’è alcun problema: perché?
Semplice, il Giappone è uno stato sovrano.
Tagliando inoltre il deficit si sta di fatto distruggendo il PIL. Ecco a cosa porta il neoliberismo.
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