Carola Rackete, accolta come un’eroina, ha tenuto una dura invettiva durante la sua audizione al Parlamento Europeo: entrare in porto fu una esigenza decisiva.
Carola, come Greta, è un manichino gestito dalla classe dominante ‘no border’. Oggi la ‘global class’ usa l’espressione “salvare vite per mare” per riferirsi in realtà a un progetto preordinato di deportazione di africani. Un processo a vantaggio degli sfruttatori europei che possono utilizzare a basso costo gli africani e allo stesso tempo colpire le classi lavoratrici, abbassandone le condizioni e i salari. Creano inoltre lo scontro tra le due classi in modo tale che la rabbia si canalizzi verso il basso invece che verso i piani alti della classe dominante.
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