Sutri è la piccola cittadina in provincia di Viterbo che ospita la mostra Dialogo a Sutri“. A ‘Un giorno speciale’ con Francesco Vergovich e Mario Tozzi, Vittorio Sgarbi, primo cittadino del piccolo comune, racconta i dettagli della mostra.
“A Sutri ho aperto un grido – racconta Vittorio Sgarbi ai microfoni di Radio Radio – mettendo a confronto Tiziano e Pulzone. Poi Rosai, Rousseau con un’opera straordinaria che dialoga con Ligabue, Pirandello che dialoga con Guttuso. L’arte non sta mai da sola, è sempre in un rapporto. Arte antica e moderna sono in dialogo e il palazzo (Palazzo Doebbing N.d.R.) è veramente bellissimo. Sembra predisposto per attendere queste opere. I quadri dialogano anche con gli spazi del paesaggio”.
Un piccolo comune, quello di Sutri, che grazie al suo sindaco “speciale” è adesso meta di pellegrinaggi artistici da ogni parte d’Italia. Basteranno tutte le novità a mettere d’accordo tutti nel paese? A quanto pare no: l’opposizione trova sempre e comunque qualcosa da obiettare…
“C’è una dimensione locale molto meschina. Ho avuto 30 lettere anonime sul senso unico della strada, sull’agenzia dell’acqua che è regolata dalla regione, sulla povertà… Queste sono le polemiche. Polemica che nasce da meschinità tali che nemmeno te le ricordi tutte”.
E cosa ne pensa Vittorio Sgarbi della chiusura del Cenacolo a Milano in occasione del primo maggio? “Inaccettabile. Un atto contro lo Stato che dà un segnale potentemente negativo. Mentre loro erano chiusi noi facevamo 800 persone a Sutri”.
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