Una serata chic, anzi Schick, per Claudio Ranieri che aveva spronato l’attaccante alla vigilia ed è stato subito ripagato dal giocatore. Un suo colpo di testa – dopo la rete di El Shaarawy e il pareggio immediato dell’Empoli- è servito per regalare tre punti d’oro alla Roma in chiave Champions.
Non è stata, non poteva essere, la partita della svolta dal punto di vista del gioco, ma è chiaro che stavolta contava soltanto il risultato per rimettere in corsa la squadra giallorossa e riprendere la scia delle milanesi. Ranieri se l’è giocata com’era prevedibile: con buon senso, con grande realismo, senza lasciarsi andare a inutili ricami. E non hanno senso le polemiche a fine gara per l’intervento del Var che ha annullato un gol dell’Empoli: evidente il fallo di mano, che alla fine è risultato decisivo nello sviluppo dell’azione.
Molto più discutibile l’ammonizione che ha portato all’espulsione di Florenzi: un cartellino giallo inesistente che l’arbitro ha estratto senza un perché e ha costretto la Roma – già in difficoltà psicologica – a giocare gli ultimi dieci minuti in inferiorità numerica. E’ stato questo l’unico, vero, errore arbitrale. Di una gara che ha salutato il ritorno di Ranieri sulla panchina giallorossa. Un tifoso a bordo campo, che a fine gara – con la felicità stampata sul viso – avrebbe anche potuto estrarre una bandiera per cominciare a sventolarla.
Alessandro Vocalleli
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