L’Atalanta è partita benissimo, ha segnato un gol (con Donnarumma così così), ha continuato a mietere gioco, facendo tremare il Milan in cui non si vedevano gli esterni d’attacco e con Paquetà in altalena. E Piatek? Aspettava, studiava, sognava. Gli è arrivato il primo pallone e ha messo dentro un pallone impensabile. Boniek, che lo ama, si è emoziato e noi pure.
Ci si aspettava un logico due a zero ed è arrivato, piovuto dal cielo e da una stella polacca, il pareggio. Il che ha ovviamente cambiato la partita. Atalanta delusa, Milan gasato e il turchetto triste ha finalmente trovato il sorriso dopo una palla nell’angolo. Bello l’abbraccio con Gattuso che, effettivamente, l’ha sempre difeso.
Stupore, meraviglia e attesa del secondo, immancabile numero di Piatek, questa volta di testa. Gattuso, per non perdere Cutrone sull’orlo di una crisi di nervi, ha sostituito il polacco. È cresciuto Paquetà e con lui tutto il Milan ad eccezione di Suso.
Il Milan, trovato il pistolero che gli mancava e sul punto di recuperare gli infortunati, è ora una squadra completa e favorita per il quarto posto in classifica. Il migliore? Non offendiamo Piatek.
Roberto Renga
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