Debiti su debiti: ecco il paradigma che governa i nostri giorni, che trova riscontri nelle più immediate vicende politiche. Prima l’accordo formalizzato sul Recovery Fund, che porterà all’Italia soldi in prestito che salderanno le future generazioni. Ad esso si aggiunge un ulteriore scostamento di bilancio approvato di recente dal Parlamento, che a sua volta si accoda ai due già richiesti dal Governo durante i mesi di quarantena.

Bilanci in negativo, prestiti in crescita, debiti che passano di padre in figlio, di figlio in nipote e così via. Esiste una via di uscita da questo circolo vizioso, oltre che oneroso?

Riportare l’umanità al centro dell’economia per riportare l’uomo al centro del mondo. E’ questa la dottrina che manca nella società odierna secondo Fabio Duranti, che ne ha discusso insieme a Valerio Malvezzi e Francesco Vergovich.

Ecco l’intervento di Fabio Duranti a “Un giorno speciale”.

“Qui si è arrivati al parassitismo mondiale. C’è un élite di persone che vuole accumulare una quantità di denaro talmente grande da poter stabilire tutte le regole. Noi continuiamo a lavorare senza poter arricchirci, tanto da non poter ricomprarci neanche la nostra casa se avessimo necessità. E quindi dover diventare degli schiavi a tutti gli effetti.

Il prossimo obiettivo sono i nostri risparmi, le nostre proprietà, le nostre case, per ridurci alla schiavitù totale.

Tempo quando compravamo un oggetto tecnologico sapevamo che durava 20-30 anni. Oggi no. L’obsolescenza programmata, della quale non si parla più, riguarda tutto. I grandi potenti non vogliono costruire una cosa e farla durare anni.

Da una parte ci sono le élite che hanno il possesso dell’energia, del denaro, del potere. Dall’altra noi, gli schiavi. Chi ci sta governando sono dei malati di mente”.